Girovagando per la rete, mi sono imbattuto su una pagina di Flickr e ho trovato Daniele Rebecchi, un giovane fotografo della "bassa". Mi sono subito innamorato dei suoi scatti e soprattutto del suo bianco e nero. Quello che più mi ha colpito dei suoi scatti, è un gran senso di malinconia che Daniele riesce ad interpretare in maniera eccelsa. Probabilmente si tratta della stessa malinconia che i paesaggi della bassa esprimono e di cui Daniele si fa portavoce.
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Foto di Daniele Rebecchi, modella Marta Piscitelli |
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Foto di Daniele Rebecchi, modella: Marta Piscitelli |
Daniele mi ha gentilmente dato la concessione di pubblicare le sue tre foto che vedete allegate alla presente. Colgo l'occasione per una riflessione sul lavoro della modella, in questo caso Marta Piscitelli.
Per diversi anni mi sono rifiutato di lavorare con modelle, anzi nei miei scatti non c'era traccia di esseri umani, mostravo dei paesaggi fantasma. Da un po' di tempo a questa parte ho riscoperto il lavoro con le persone ed è meraviglioso. Nella riuscita di uno scatto, quando si lavora con una modella, è fondamentale il ruolo che interpreta la modella e il feeling che crea insieme al fotografo. Mi fa piacere far notare che Marta in queste foto si è fatta interprete della poeticità di Daniele in maniera eccelsa. Tornerò su queste tematiche in futuro, magari pubblicando un post dedicato al lavoro delle modelle. mentre adesso vi lascio all'intervista di Daniele Rebecchi.
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Foto di Daniele Rebecchi, modella: Marta Piscitelli |
Dove vivi ed età:
Sono di Borgoforte, paesello a pochi km da Mantova, ho 29 anni.
Da quanto tempo ti occupi di fotografia:
Tutto è iniziato nel 2004, prima compattina digitale, che ho comprato per curiosità e per avere dei ricordi dei concerti a cui andavo. La Musica è stata ed è tutt’ora il fulcro della mia vita, intorno alla quale tutto ruota.
Nel 2007 la svolta, è stato l’anno della mia prima reflex (digitale), l’anno successivo poi mi sono avvicinato alla pellicola, amore a prima vista. Da allora la Fotografia ha sempre avuto un ruolo primario nella mia vita extra lavorativa.
Parlami un pò del tuo mondo in bianco e nero:
Per un lungo periodo il mio mondo è stato a esclusivamente a colori: ispirato, influenzato e affascinato dall’immenso Kandinsky e da una visione del mondo esclusivamente astratta, per alcuni anni mi sono anche avvicinato alla pittura. Poi si è fatta largo la Fotografia e con essa il bianco e nero, riuscendo a dar voce e respiro a quella parte di me fino ad allora inconsciamente inespressa. Il mio occhio fotografico ora vede in bianco e nero, molto raramente si lascia distrarre dal colore…ma quando capita, lo lascio fare.
Quali pensi che siano i fotografi che maggiormente ti hanno influenzato:
L’elenco potrebbe essere piuttosto lungo e non saprei nemmeno da chi iniziare, cito i primi che mi vengono in mente: Berengo Gardin, Emmanuel Smague, Gabriele Rigon, Mario Zanaria e moltissimi altri.
Parlaci un po' della tua tecnica.
Scatto sia a pellicola che in digitale (file RAW), dipende dal tipo di foto, dall’illuminazione presente o dalla situazione in cui mi trovo. Prediligo fotografare in manuale, con luce naturale e sono un profondo sostenitore delle ottiche fisse. Attrezzatura Nikon.
Cos'è per te la fotografia.
La Fotografia è per me una necessità interiore, un bisogno (imprescindibile), uno strumento di indagine sociale ma anche personale. E’ la ricerca di se stessi negli altri e degli altri in noi stessi.
Cosa pensi del fotoritocco.
Argomento delicatissimo, difficile da trattare in poche righe. Il mio rapporto con esso è comunque di tipo minimalista, e sono piuttosto severo nei confronti di chi interviene pesantemente nella sostanza dello scatto, in quanto viene a mancare uno dei cardini della Fotografia, che è documentare la realtà.
Per quanto mi riguarda trovo la resa del file digitale grezzo distante dai miei gusti estetici, esageratamente asettico, plastico...poco dinamico; amando per contro con tutto me stesso l’immediatezza e la forza comunicativa della pellicola, con la postproduzione intervengo esclusivamente sulla forma, affinché l’immagine finale rispecchi la mia percezione della realtà e abbia quello stesso feeling estetico-emotivo che tanto amo.